PACS cloud-native: il futuro della gestione diagnostica e delle cure 

In un contesto sanitario in continua evoluzione, le soluzioni PACS cloud-native stanno rivoluzionando il modo in cui medici e operatori sanitari accedono e utilizzano i dati diagnostici, con un impatto tangibile sulla gestione del lavoro di diagnosi e di cura.

Una soluzione PACS cloud-native rappresenta un cambiamento necessario per ospedali del comparto pubblico e cliniche private, perché consente l’accesso immediato e sicuro da qualsiasi dispositivo connesso a internet all’interno della struttura sanitaria (e non solo).

Lo staff medico può, inoltre, rivedere gli esami diagnostici da tablet e portabile, effettuare nuove misurazioni al letto del paziente oppure in regime d’urgenza, in Pronto Soccorso o in sala operatoria, fino a immaginare l’applicazione nella teleconsulenza.

Una sanità più connessa e sostenibile

I sistemi PACS cloud-native non sono solo una scelta tecnologica, ma una necessità per un sistema sanitario sempre più connesso e orientato al paziente. Soluzioni come SUITESTENSA ZEfiRO, il nuovo PACS cloud-native di Ebit (Gruppo Esaote), garantiscono una gestione più snella e fluida dei flussi diagnostici con un’attenzione all’ambito della cardiologia, radiologia e tutto l’imaging diagnostico.

Basato su un’architettura Zero Footprint (ZFP), ZEfiRO non richiede alcuna installazione e garantisce accesso immediato da qualsiasi device connesso alla rete, scalabilità dei sistemi e strumenti avanzati per la gestione dell’imaging diagnostico.

ZFP è, infatti, una tecnologia che si adatta facilmente alle esigenze di strutture sanitarie di ogni dimensione, permettendo di collegare nuove postazioni in modo rapido ed efficiente, senza impegnativi investimenti in termini di hardware e infrastrutture e con la garanzia di conformità ai più alti standard di cyber security e protezione dei dati

AI e 3D: precisione e affidabilità al servizio della diagnosi 

L’introduzione di strumenti di intelligenza artificiale nei sistemi PACS cloud-native gioca un ruolo centrale. Algoritmi avanzati analizzano le immagini cardiologiche per identificare automaticamente pattern rilevanti, come anomalie morfologiche o funzionali.

Sono poi in grado di automatizzare attività ripetitive come la segmentazione delle immagini e il calcolo di misure quantitative. L’obiettivo è migliorare la precisione diagnostica, ottimizzare i tempi e ridurre il carico di lavoro degli operatori sanitari.

Inoltre, le funzionalità 3D avanzate garantiscono una comprensione più accurata delle strutture anatomiche e delle dinamiche cardiache, fondamentali per una diagnosi approfondita e una pianificazione terapeutica personalizzata.

Un nuovo livello di collaborazione

“ZEfiRO”, afferma Sandro Ubbiali, direttore Product Management di EBIT Srl, “rappresenta un’importante rivoluzione per i medici e gli operatori nella gestione della diagnosi e del trattamento dei pazienti a livello sia ambulatoriale sia interventistico.
La vera forza di questa innovazione non risiede solo nelle sue caratteristiche tecnologiche, ma anche nella capacità di migliorare concretamente la gestione delle cure, semplificando l’accesso ai dati, accelerando i processi decisionali e favorendo una sanità sempre più connessa e orientata al paziente”.

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