L’apertura risponde alle esigenze del territorio, che necessita di un servizio ambulatoriale ad alta specializzazione. I centri già esistenti in Piemonte non sono numericamente sufficienti per soddisfare la domanda.
“L’Ospedale Koelliker sta rispondendo al bisogno del territorio di creare un reparto diagnostico di cardiologia ambulatoriale di alta specializzazione. Questo servizio non è presente sul territorio regionale, se non in qualche presidio ospedaliero che non può rispondere alle esigenze dell’intera Regione.
Si cerca di dare una risposta alle esigenze territoriali dei medici di famiglia, dei cardiologi territoriali e dei pazienti medesimi”, spiega il prof. Sebastiano Marra, primario emerito di Cardiologia della Città della Salute e della Scienza di Torino e coordinatore della nuova Unità Operativa di Cardiologia dell’ospedale torinese.

La nuova divisione di cardiologia ambulatoriale vede il coinvolgimento di 19 medici, specialisti cardiologi e vascolari. Dal punto di vista strutturale, sono presenti 12 ambulatori, con apparecchiature diagnostiche di ultima generazione. Tra le specialità presenti ci sono la Cardiologia Pediatrica, l’Aritmologia, l’ambulatorio dedicato alle cardiomiopatie e l’ambulatorio per le patologie arteriose.
La nuova Unità fornirà cure di alta qualità ai cittadini che la sceglieranno, in regime pubblico e privato, con percorsi a 360° atti a gestire le malattie cardiovascolari.
Qui sono disponibili esami diagnostici come ecocardiogramma prenatale e pediatrico, ecocardiogramma da stress farmacologico, ecocardiogramma transesofageo per via endoscopica, risonanza magnetica per chi è portatore di dispositivi oltre a tutte le procedure di controllo di pacemaker e defibrillatori. Grande importanza sarà data, inoltre, alla prevenzione.
Il ruolo della prevenzione cardiovascolare
Ogni anno nel mondo muoiono più di 17 milioni e mezzo di persone per patologia cardiovascolare. In Italia i decessi annuali sono più di 200 mila. La prevenzione gioca un ruolo fondamentale in queste patologie che sono spesso favorite da stili di vita scorretti, come una dieta ricca in grassi saturi, la sedentarietà e la scarsa attività fisica, il tabagismo e un abuso di alcol.
Certo, ci sono anche fattori di rischio non modificabili, in primis il genere, l’età e la famigliarità, ma anche in presenza di questi aspetti, uno stile di vita sano può migliorare la condizione cardiovascolare. Per questo l’OMS da anni caldeggia l’istituzione di programmi di prevenzione per la cittadinanza.
Prevenzione primaria, ovvero la diffusione delle informazioni utili a prendersi meglio cura del proprio sistema cardiocircolatorio, ma anche campagne di sensibilizzazione a porte aperte, per incontrare un cardiologo ed eseguire un elettrocardiogramma.
La nuova UO di Cardiologia dell’ospedale Koelliker di Torino è aperta anche a queste esperienze. Una si è tenuta lo scorso 28 settembre in occasione della Giornata Mondiale del Cuore.