«Questa nuova Unità Operativa», ha detto Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano, nel presentare la struttura, «conferma il nostro progetto di creare un polo pubblico di riferimento in cui la cura e la ricerca si integrano per affrontare le principali patologie cardiovascolari, che sono ancora la principale causa di morte nel nostro Paese.
Un’integrazione che potenzia l’offerta al paziente non solo dal punto di vista dei professionisti ma anche da quello della dotazione tecnologica.
La Cardiochirurgia completa infatti il percorso definito dalle nostre nuove sale di emodinamica, dalla rinnovata sala di elettrofisiologia per la gestione del paziente con infarto acuto e dall’attivazione a pieno regime della sala chirurgica ibrida, che sarà fondamentale per consentire il lavoro in contemporanea di diverse équipe chirurgiche, per esempio per gestire le emergenze e i politraumi.
Tutto questo è stato possibile anche grazie ad ATS Milano, che ha lavorato in modo determinante per consentirci l’accreditamento nei tempi stabiliti».
Queste le parole pronunciate da Belleri al via delle attività della nuova Unità Operativa dell’ospedale milanese, una sostituzione di valvola aortica su una donna di circa 60 anni. La nuova Unità di Cardiochirurgia è guidata dal professor Carlo Antona, fino a qualche tempo fa direttore della medesima Unità all’Ospedale Sacco di Milano; lo affiancano 12 cardiochirurghi, 32 infermieri specializzati, 5 perfusionisti esperti e diverse figure professionali di supporto.
Per quanto riguarda gli spazi, qui sono disponibili 12 posti letto e 4 letti di Terapia Intensiva, numero che raddoppierà con la fine dei lavori del Nuovo Policlinico. Inoltre, le attività cliniche saranno fortemente integrate alla ricerca scientifica, come ci si aspetta da un ospedale di questo tipo.

Spiega Antona: «nella nostra Cardiochirurgia siamo in grado di effettuare tutti gli interventi per adulti con tecniche innovative e mininvasive: sulla riparazione delle valvole aortiche, ad esempio, possiamo vantare una delle più ampie casistiche in Europa.
Nell’ottica del lavoro di squadra, affiancheremo la Cardiologia per gli interventi di emodinamica, la Chirurgia Vascolare per le malattie acute e croniche dell’aorta, e la Chirurgia Toracica per gli interventi di trapianto al polmone che richiedono la presenza del cardiochirurgo».
L’Unità sarà poi di supporto anche ad altri ospedali, pubblici e privati, previa stipula di convenzioni ad hoc. Già parte della Rete Cardiovascolare e della Rete Stemi regionale, il Policlinico di Milano è anche membro del network di ricerca italiano in ambito cardiovascolare promosso dal Ministero della Salute.
La nuova Unità si inserirà, come accennato, anche in questo contesto. Si è già inserita, dato che con la Chirurgia Vascolare sta già lavorando allo sviluppo di nuovi dispositivi endovascolari, il tutto in collaborazione con diversi partner tecnologici.
Stefania Somaré