Architettura per la guarigione

Ambienti accoglienti e piacevoli favoriscono il processo di guarigione e migliorano le condizioni di lavoro (credit: Maris Mezulis)

Gli spazi in cui viviamo influenzano il nostro comportamento e hanno effetti significativi sulla nostra salute: l’ospedale dovrebbe mettere a disposizione ambienti accoglienti e piacevoli, che supportano il buon esito delle cure.

Il nuovo Kinderspital Zürich è risultato di un lungo percorso progettuale e costruttivo, iniziato nel 2011 con il concorso di idee e culminato nell’ottobre 2024 con l’attivazione dell’edificio.
Durante questo lungo periodo lo studio di architettura Herzog & de Meuron – uno dei più importanti al mondo – ha continuato a sviluppare la propria concezione anticonvenzionale degli edifici ospedalieri.

Rapporto con la natura, luce naturale e materiali caldi distinguono le camere di degenza del Kinderspital Zürich lavoro (credit: Maris Mezulis)

Un articolo di Irina Davidovici (“H: Hospital-as-City – The Healthcare Architecture of Herzog & de Meuron”; gta Verlag, Zurigo 2021) ha approfondito gli esiti di questa ricerca interdisciplinare sulla progettazione degli ospedali, evidenziando come i progetti dello studio elvetico siano mirati alla creazione di ambienti di cura  a “misura umana” e strettamente integrati fra loro.

Il rapporto diretto fra lo spazio terapeutico e la natura, il ricorso a materiali “caldi” e “domestici” come il legno, oltre all’enfasi sull’intuitività dell’orientamento e sulla flessibilità spazio-funzionale dei luoghi della cura, sono elementi costitutivi di un approccio focalizzato sulla qualità dell’esperienza del paziente e, in ultima istanza, al suo benessere psicofisico.

Questo tentativo di “ricodifica olistica” dell’ospedale contemporaneo, alternativa rispetto all’idea modernista di “macchina per la guarigione”, rappresenta un importantissimo cambiamento di paradigma dell’architettura ospedaliera, come testimoniano i progetti per la clinica diurna dell’Unità Spinale a Basilea (2002) e del nuovo North Zealand Hospital (completamento previsto nel 2026).

Fare la differenza

La ridefinizione del concetto di luogo della guarigione inizia con una constatazione: quando pensa all’ospedale ciascuno di noi lo associa con definizioni come “spoglio”, “essenziale”, “freddo”. L’architettura può e deve fare qualcosa di più del semplice “disegno” del contenitore edilizio: dovrebbe prendere parte al processo di guarigione con ambienti accoglienti e piacevoli.

Jacques Herzog, Herzog & de Meuron (credit: Gina Folly)

Jacques Herzog afferma al riguardo: «Le persone negli ospedali si trovano spesso in situazioni di pericolo di vita. Questa è una sfida eccezionale non solo per i pazienti, ma anche per i parenti, gli assistenti e i medici. Ironicamente, gli ospedali in tutto il mondo sono spesso i posti più brutti, persino in Svizzera. Siamo convinti che l’architettura possa contribuire al processo di guarigione, anzi che possa fare una differenza sostanziale.

Al Kinderspital Zürich le persone sperimentano la luce del giorno che penetra dall’esterno, con variazioni che animano e modificano gli spazi. Le piante e la vegetazione possono minimizzare la distinzione tra interno ed esterno. I materiali sono belli da vedere e piacevoli al tatto. Abbiamo progettato affinché le persone possano percepire, godere di queste qualità e, in definitiva, sentirsi meglio. L’architettura può contribuire alla guarigione».

Pierre de Meuron, Herzog & de Meuron (credit: Gina Folly)

Pierre de Meuron approfondisce alcune caratteristiche del Kinderspital Zürich: «L’ospedale per acuti è organizzato come una città con cortili, strade, vicoli e piazze, tanta luce naturale e un collegamento con la natura. La facciata principale è curva e si eleva su tre livelli, con le sue “casette in legno” in piccola scala e tetti variamente inclinati che offrono un’immagine accogliente e amichevole ai giovani pazienti e alle loro famiglie.

L’uso ponderato del legno, le installazioni artistiche accuratamente posizionate e le vedute dall’interno e dall’esterno forniscono un orientamento chiaro, facile da memorizzare. La differenziazione degli spazi permette a tutti – bambini, adolescenti e familiari – di trovare un luogo dove stare insieme e giocare, fornendo anche aree per il relax al personale ospedaliero».

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