
Un ospedale accogliente e confortevole, concepito per migliorare l’esperienza del paziente e per ottimizzare l’efficienza operativa, facilitando il lavoro del personale medico e sanitario e riducendo i tempi d’attesa.
«Il nuovo Ospedale di Pordenone è stato pensato, progettato e realizzato con l’intento di alleviare la sofferenza dei pazienti con i loro familiari, nonché di mettere gli operatori e i professionisti nelle migliori condizioni per dare il meglio di sé. Con quest’opera offriamo ai cittadini un complesso edilizio in cui gli operatori trovano un ambiente di lavoro migliore e più sicuro e i pazienti e i loro cari un luogo di cura più confortevole».
Con queste parole il dott. Giuseppe Tonutti, direttore generale dell’Azienda Sanitaria del Friuli Occidentale, ha inaugurato il nuovo complesso nel dicembre 2024. Esteso per circa 82.500 m2 e con una capacità di 475 posti letto, l’ospedale è costato circa 276 milioni di euro finanziati da Regione Friuli-Venezia Giulia, dallo Stato e dal fondo POR FESR 2014/2020 per l’efficienza energetica.
Percorsi innovativi
L’arch. Marino Ettorelli è responsabile del procedimento: «La separazione dei percorsi è il principale punto di forza del nuovo ospedale. A partire dalla hall d’ingresso, che mette a disposizione tutti i servizi collettivi per pazienti esterni e visitatori, si diramano due distinti flussi perimetrali: verso l’area ambulatoriale, a ovest; verso gli altri settori diagnostici e interventistici, a est; infine, verso le degenze, a est ai piani superiori.
Questa netta differenziazione, la brevità dei percorsi e la chiara disposizione dei nodi della circolazione verticale rendono estremamente semplice l’orientamento all’interno della struttura. La segnaletica fissa e il sistema di gestione delle attese sono integrati dalla comunicazione dinamica mediante cartellonistica digitale.
I flussi sanitari si sviluppano nella fascia centrale dell’ospedale, lungo un asse connettivo longitudinale che distribuisce i reparti senza intersecare altri percorsi. Gli altri flussi logistici e tecnici, al livello ipogeo, in futuro metteranno in comunicazione l’ospedale con il nuovo edificio che prenderà il posto di alcuni padiglioni dell’ospedale originario.
La nuova struttura ospiterà fra l’altro un’area di degenza per le cure intermedie da 40 posti letto e il laboratorio analisi. Il masterplan prevede anche il recupero dell’area interna al recinto ospedaliero, che sarà riqualificata creando un grande parco pubblico e una piazza lungo la direttrice che conduce verso il centro della città. L’ospedale sarà quindi il catalizzatore di un progetto di rivitalizzazione del tessuto urbano».
L’ing. Maurizio Rizzetto è direttore del Dipartimento Tecnico dell’ASFO: «L’entrata in funzione del nuovo ospedale sarà accompagnata da importanti innovazioni, prime fra tutte quelle finalizzate al coinvolgimento del paziente nel percorso di cura. La dotazione di un tablet per posto letto, completamente a disposizione del paziente, costituirà la tecnologia abilitante più evidente.
Si tratta di un dispositivo multimediale concepito per facilitare la comunicazione diretta con ogni singolo paziente, che potrà conoscere tutte le informazioni relative al proprio percorso clinico, alla composizione delle équipe, alla struttura e alla sua organizzazione. Grazie alla completa copertura wi-fi dell’intero ospedale sarà anche possibile compiere numerose operazioni pratiche, come la gestione dei consensi e la prenotazione dei pasti.
Le informazioni generali saranno messe a disposizione anche del pubblico, attraverso un sistema dinamico di segnaletica digitale diffuso all’intero ospedale, che comprenderà fra l’altro uno schermo gigante, nella hall, e numerosi schermi di grande dimensione, posizionati lungo il connettivo in corrispondenza dei reparti.
Parallelamente stiamo concludendo altri importanti progetti che utilizzano tecnologie digitali innovative, funzionali al miglioramento gestionale del nuovo ospedale come, per esempio, il sistema robotizzato per l’automazione del magazzino farmaceutico».
La parola ai progettisti
La progettazione preliminare e definitiva è stata affidata a un raggruppamento temporaneo di professionisti composto da Politecnica Ingegneria e Architettura (capogruppo), Pinearq, Manens, e Cooprogetti, che hanno curato anche la direzione dei lavori, realizzati da CMB Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi (mandataria) e Impresa Polese.
L’ing. Paolo Muratori (Politecnica) è stato responsabile del progetto e Direttore dei lavori: «L’Ospedale di Pordenone riflette una nuova concezione della sanità regionale e nazionale e rappresenta un modello di innovazione ingegneristica, sostenibilità ambientale e qualità funzionale.
L’opera è risultato di un proficuo lavoro di squadra dei team dei progettisti e del committente. Si è trattato di un lavoro dinamico che, attraversando le diverse fasi della pandemia, ha intercettato e dato risposte alle esigenze sanitarie emergenti, per esempio l’aumento della quantità di posti letto in terapia intensiva, oggi uno standard nella progettazione dei nuovi ospedali».
L’arch. Albert de Pineda (Pinearq) descrive la linea progettuale per l’inserimento nel contesto della città: «Il nuovo edificio si basa sull’idea di integrazione urbana, quindi è concepito non solo come luogo funzionale ma anche come architettura in dialogo con il tessuto cittadino, un luogo accogliente, aperto e interrelato con la vita della comunità locale.
Il basamento orizzontale si armonizza con gli edifici circostanti attraverso altezze, colori e volumi permeabili, Si crea così una continuità visiva e sociale con il contesto, dando anche continuità ai portici di corso Vittorio Emanuele e via Montereale che sono fra i tratti distintivi dell’architettura tradizionale di Pordenone. Sopra il basamento si ergono le torri delle degenze, progettate per garantire privacy e luminosità».
L’ing. Matteo Bordugo (Cooprogetti) ha curato la progettazione strutturale: «Siamo orgogliosi di aver dato il nostro contributo alla realizzazione di questa importante opera per la nostra città».
Il prof. Mauro Strada (Manens) è stato responsabile della progettazione degli impianti idrotermosanitari: «Il nuovo ospedale è pensato per rispondere alle esigenze sanitarie emergenti e anticipare le sfide future, mettendo al centro le necessità di personale e pazienti. Le scelte progettuali sono state guidate dalla volontà di creare un equilibrio tra efficienza energetica, funzionalità e prestazioni, per creare un modello virtuoso e all’avanguardia nella sanità italiana».