Future Health Index: trend per il 2025

La tecnologia è da sempre grande alleata della medicina, ma forse la sua influenza non è mai stata così impattante come oggi.
Basandosi sul Future Health Index 2024 e sulla propria esperienza, Royal Philips ha individuato 5 trend di high tech che caratterizzeranno il 2025 e che aumenteranno l’accessibilità alle cure, riducendone i costi per i sistemi sanitari. Si parla di intelligenza artificiale, tecniche chirurgiche mininvasive, sostenibilità ambientale in sanità e interoperabilità dei dati per seguire al meglio i pazienti di aria critica. Approfondiamo i trend uno a uno.

IA per supportare diagnosi complesse e alleggerire i medici da azioni ripetitive

Le possibili applicazioni dell’intelligenza artificiale in medicina sono molteplici, ma per il 2025 Royal Philip ne ha individuate due.
La prima riguarda l’IA generativa, che sfrutta modelli linguistici ben precisi per formulare risposte a domande, organizzare note cliniche, semplificare la condivisione di informazioni su un unico paziente tra i membri di uno stesso team e gestire altre questioni organizzative.

Secondo il Future Health Index 2024, l’85% dei leader del settore sanitario ha già investito in IA generativa, o prevede di farlo nei prossimi tre anni. L’obiettivo è di liberare i medici da attività ripetitive perché possano dedicarsi al paziente, alla ricerca clinica e così via.

Nel corso del 2025 l’IA avrà un ruolo importante anche nel supportare i clinici nel processo diagnostico, grazie alla sua integrazione in strumentazioni diagnostiche. Al momento questi sistemi avanzati sono già disponibili per le diagnosi cardiologiche ed è proprio questo il settore che andrà a espandersi, probabilmente.

L’applicazione dell’IA potrà quindi favorire diagnosi in quadri clinici complessi, come per esempio i pazienti oncologici, con un rischio d7% maggiore rispetto alla popolazione standard di sviluppare patologia cardiaca: in questo contesto, l’IA permette di individuare segno di cardiotossicità legati alle terapie oncologiche in atto e di intervenire tempestivamente.

Miglioramenti in ambito chirurgico e in area critica

Come già dimostrato dalla letteratura, le tecniche chirurgiche a bassa invasività favoriscono la ripresa del paziente, riducendone il dolore postoperatorio, migliorandone l’esperienza di cura e accorciando, in molti casi, anche il periodo di ricovero postoperatorio.

Il 2025, è probabile, vedrà una maggiore diffusione di queste tecniche mininvasive, anche grazie all’impegno di aziende e organizzazioni internazionali che lavorano per dotare sempre più ospedali delle strumentazioni interventistiche necessarie. Ciò sta accadendo per esempio per la trombectomia meccanica, utile in caso di ictus.

Va comunque considerato che queste procedure aumentano la complessità del lavoro del medico, che deve raccogliere e analizzare dati provenienti da un’ampia gamma di fonti: per questo i dispositivi interventistici devono essere integrati con software specifici che guidano il clinico nell’intervento.

Sempre di integrazione si parla anche per l’area critica, dove i quadri clinici complessi richiedono un monitoraggio costante e l’intervento tempestivo in caso di evento avverso. In questo caso, ciò che verrà migliorata è l’interoperabilità dei dati che porterà allo sviluppo di nuovi algoritmi capaci di supportare gli operatori proprio nel prevedere, e prevenire, gli eventi avversi nei pazienti.

Una sanità sempre più sostenibile

Nel 2025 la sanità globale non può prescindere dal ridurre il proprio impatto sull’ambiente. Al momento le emissioni di CO2 prodotte dai sistemi sanitari superano quelle dell’industria aeronautica e navale.
Come migliorare la situazione? Come fanno già Philips e altre aziende, lavorando con i fornitori per garantire gli standard ambientali e l’applicazione di pratiche sostenibili, ma non solo.

Un altro passaggio potrebbe essere il ricondizionamento dei device medici che sarebbero così più sostenibili, senza rinunciare alla qualità. Questo trend vedrà una crescita considerevole nei prossimi anni, passando da 17,05 miliardi di dollari nel 2024 a 30,78 miliardi di dollari stimati entro il 2029.

Un aiuto può venire, ancora una volta, dall’IA e dalla sua capacità di analizzare enormi quantità di dati: si potranno così valutare le diverse catene di fornitura per individuare e migliorare i punti critici.
Non solo. L’integrazione dell’IA nell’imaging medico, per esempio, può velocizzare i processi e ridurre così il consumo energetico per scansione.

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