Uno dei temi centrali del 19° Forum Risk Management, svoltosi ad Arezzo, è stato rappresentato dalle infezioni correlate all’assistenza (ICA), una criticità per la sicurezza dei pazienti e per la sostenibilità del SSN.
Secondo uno studio nazionale di prevalenza prodotto nel 2016, utilizzando il protocollo ECDC, oltre l’8% dei pazienti ospedalizzati sviluppa una ICA, valore che, nello studio preliminare del 2020 ha superato il 10%. Numeri importanti che, ricorda l’OMS, impattano sulla durata della degenza e favoriscono l’antibioticoresistenza, aumentano la disabilità a lungo termine e la mortalità, determinano un ulteriore carico economico per i sistemi sanitari, erodendo circa il 6% del budget annuale degli ospedali pubblici, oltre a causare ripercussioni sociali e psicologiche a carico del paziente, della famiglia e della collettività.
“Da oltre 10 anni, B. Braun è partner del Forum Risk Management con l’obiettivo di collaborare strettamente con i decisori del sistema sanitario”, ha commentato Oliviero Pelosini, ad B. Braun. “In un momento in cui la sostenibilità del SSN è cruciale, noi come azienda impegnata a proteggere e migliorare la salute delle persone abbiamo l’opportunità e la responsabilità di essere partner attivi, non solo fornitori.
Attraverso soluzioni innovative per la prevenzione delle infezioni in tutto il percorso ospedaliero, possiamo contribuire a migliorare la qualità della cura per i pazienti e a creare efficienza nei costi delle strutture sanitarie.
Questo approccio, basato su una logica di partnership con gli attori del SSN, porta a un miglioramento degli standard di cura per il paziente, a una maggiore sostenibilità economica nel lungo termine e rappresenta altresì un’efficace alternativa a misure come il payback.
Siamo convinti che la collaborazione sia la strada giusta per rafforzare il SSN, riducendo i costi e promuovendo un sistema sanitario più equo e autosufficiente per il futuro”.
Di questi temi si è parlato ieri nel corso del tavolo di lavoro “Carta della Qualità e sicurezza delle cure: lotta alle infezioni correlate all’assistenza e contrasto all’antibiotico resistenza”, con l’obiettivo di contribuire rafforzare la prevenzione delle ICA trasformandole da criticità sanitaria in una potenziale risorsa.
Un importante tassello nel delineare nuove prospettive per il futuro e creare una maggiore consapevolezza nella prevenzione delle ICA arriva dal report “Prevenzione e controllo delle infezioni correlate all’assistenza: efficacia degli interventi sanitari”, elaborato da Fondazione Gimbe e presentato dal suo presidente Nino Cartabellotta nel corso della tavola rotonda.
Il report, realizzato con il contributo non condizionante di B. Braun, una delle maggiori aziende al mondo nelle tecnologie mediche e da sempre impegnata per la sicurezza del paziente nel percorso ospedaliero, evidenzia come le ICA siano ancora una sfida molto rilevante per la salute pubblica, con importanti costi sanitari, sociali ed economici.
Nonostante i diversi programmi di prevenzione e le normative esistenti, la loro frequenza rimane ancora alta. L’efficacia degli interventi di prevenzione esaminati nel report, tra cui i care bundles (combinazione di pratiche mirate che unisce comportamenti e uso di dispositivi) dipende tuttavia dall’adozione di strategie di implementazione integrate e personalizzate per i diversi contesti e pazienti, seguendo le raccomandazioni dell’OMS.
Tuttavia, una sfida significativa è rappresentata dalla qualità dei dati degli studi, spesso caratterizzati da limiti metodologici con conseguente distorsione dei risultati.
Nino Cartabellotta ha sottolineato che “le evidenze sull’efficacia delle normative sono frammentate e il monitoraggio delle ICA in Italia è disomogeneo. L’implementazione di un sistema di sorveglianza integrato a livello nazionale potrebbe potenziare in modo significativo le azioni di prevenzione, contribuendo a ridurre l’incidenza di queste infezioni e migliorare la qualità e sicurezza delle cure”.
Per rafforzare la prevenzione delle ICA, una soluzione auspicabile è la collaborazione pubblico-privato, insieme all’adozione di framework comportamentali, puntando su un approccio multifattoriale che dovrebbe includere norme specifiche, un sistema efficace di sorveglianza, interventi mirati e una formazione adeguata del personale sanitario.
I dati riportati sono estrapolati dal report “Prevenzione e controllo delle infezioni correlate all’assistenza: efficacia degli interventi sanitari”, elaborato da Fondazione Gimbe (novembre 2024) e che analizza l’efficacia degli interventi sanitari per prevenire e controllare le ICA sottolineando l’importanza di un approccio sistematico e coordinato per prevenire e controllare queste infezioni e raccomandando l’adozione di interventi basati su evidenze scientifiche e la necessità di migliorare la sorveglianza e l’implementazione delle normative.