![Equipe medica](https://static.tecnichenuove.it/tecnicaospedaliera/2023/02/Equipe-medica-696x392.jpg)
Tre équipe per altrettanti interventi chirurgici eseguiti in un’unica operazione della durata di 10 ore: bypass coronarico, asportazione di un tumore renale e rimozione di un enorme trombo in vena cava inferiore.
A essere coinvolti sono stati la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma e un uomo di 62 anni, giunto al Pronto Soccorso della struttura lamentando sangue nelle urine, senza ulteriori sintomi che facessero pensare a una cistite.
A quel punto, «i medici del Pronto Soccorso hanno studiato il caso, eseguendo subito un’ecografia renale, che ha evidenziato la presenza di una massa di 7 cm a carico del rene destro. Si è sospettato un tumore renale, che può esordire proprio con un’ematuria silenziosa», spiega Marco Racioppi, direttore ad interim dell’UOC Clinica Urologica del Policlinico e professore associato di Urologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Segue un ricovero immediato per accertamenti che rivela una condizione clinica alquanto particolare.
Riprende il prof. Racioppi: «la TAC con mezzo di contrasto ha rivelato che il tumore aveva invaso il bacinetto del rene e la vena renale, dove si era formato un trombo di circa 15 cm che risaliva lungo tutta la vena cava inferiore. In alcuni tratti il trombo aveva diametro 6 cm e si estendeva fino al cuore, allo sbocco della vena cava inferiore, andando a occupare parte dell’atrio destro».
L’eccezionale dimensione del trombo rendeva impossibile un intervento di sfilatura, era necessario rimuoverlo in circolazione extracorporea per evitare prolungati periodi di ipotensione e ridurre le perdite di sangue.
Durante lo studio del caso, poi, ci si è accorti che il paziente aveva anche un restringimento critico a carico dell’arteria discendente anteriore che rendeva il cuore inadatto a sopportare un intervento.
Le valutazioni successive hanno portato gli specialisti dello Heart Team a decidere di procedere con un’unica seduta operatoria, in cui il cardiochirurgo isolasse l’arteria mammaria interna ed eseguisse il bypass per consentire al cuore di tollerare le fasi successive. A questo punto si sarebbe potuto asportare tumore renale e trombo. Per farlo era però necessario derotare il fegato per esporre il tratto di vena cava retrostante.
A questo punto tutto è pronto per asportare il rene malato e contemporaneamente a liberare la grande vena da questo trombo gigante. Il professor Racioppi provvede quindi a preparare il rene malato (isolando l’uretere, le vene e l’arteria renale).
Il team cardiochirurgico rientra in gioco per collegare il paziente alla macchina per la circolazione extracorporea, inserendo delle cannule nel cuore e all’inguine. Questo permetterà di rimuovere il rene e sfilare il trombo minimizzando le perdite di sangue ed evitando pericolosi cali della pressione sanguigna.
Il team urologico asporta finalmente il rene e sfila il trombo dalla vena cava (aperta e richiusa nella parte inferiore). Il controllo ecocardiografico transesofageo conferma la sparizione del trombo dall’atrio destro. Quest’ultima delicata manovra si compie in appena 15 minuti.
Finalmente, la mega-équipe del Gemelli, dopo dieci ore di seduta che ha visto alternarsi due équipe anestesiologiche (dott. Stefano De Paulis e dott. Lorenzo Martinelli) può cominciare a rilassarsi. C’è chi continuerà a vigilare su Marco nei giorni successivi, fuori dalla sala operatoria. Dopo 4 giorni di Terapia Intensiva Cardiochirurgica, 2 in Cardiochirurgia e ancora qualche giorno di degenza in Urologia, finalmente viene dimesso dal Policlinico Gemelli.
È il 3 febbraio e Marco esce (incredibilmente) sulle sue gambe. E di corsa anche. A casa c’è il figlio che lo aspetta. È lui che gli ha dato la forza di affrontare questo incredibile intervento, ma il ragazzo è autistico e suo papà sa che non può farlo aspettare oltre.
[In foto, le équipe operatorie che hanno eseguito l’intervento. Per l’équipe cardiochirurgica: Piero Farina, Piergiorgio Bruno e Giovanni Chiariello (cardiochirurghi), Gessica Cutrone (specializzanda in Cardiochirurgia), Stefano De Paulis (cardioanestesista), Lucia De Orazi e Dalila Conoci (strumentiste), Francesco Conti (tecnico perfusionista). Per l’équipe urologica: Marco Racioppi, Emilio Sacco e Gaetano Gulino (urologi), Eros Scarciglia (specializzando in Urologia), Maria Vitttoria Carbone (strumentista), Agostino De Rose (chirurgo epatobiliare)]