156 ospedali, di cui 33 solo il Lombardia. Sono il network di strutture premiate con il Bollino Azzurro di Fondazione Onda ETS, un riconoscimento alle strutture men-friendly che, da Nord a Sud del Paese, si qualificano per programmi, iniziative, servizi dedicati alla promozione della salute e benessere sessuale maschile, alla prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione di patologie uro-andrologiche, con particolare attenzione al tumore della prostata e alle implicazioni/complicanze funzionali post-chirurgiche di carattere sessuale e di continenza in maggiore misura.
Al pari del gemello Bollino Rosa, rivolto alla salute femminile, il Bollino Azzurro intende sensibilizzare l’uomo alle opportunità di diagnosi e cura oggi offerte dalla ricerca che puntano al migliore controllo della malattia e alla qualità della viva, anche per il lungoconviventi. Fondamentale è arrivare prima alla diagnosi. Media partner dell’iniziativa Tecniche Nuove.
Gli obiettivi
Mettere in rete i migliori ospedali specializzati in patologie uro-andrologiche e strutturare delle Buone Pratiche cliniche. Sono alcuni degli obiettivi che si pone e propone il circuito del Bollino Azzurro.
Una occasione per la popolazione di facile accesso a cure e servizi efficienti e all’avanguardia per patologie uro-andrologiche, accompagnando il paziente in un percorso strutturato dalla diagnosi, alla presa in carico, al trattamento, alla riabilitazione, laddove necessaria.
«I centri che hanno ottenuto il Bollino, dopo un attenta valutazione da parte del nostro Advisory Board», dichiara Francesca Merzagora, presidente di Fondazione Onda ETS, «costituiranno una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose e offriranno alla popolazione l’opportunità di essere correttamente informata attraverso campagne di comunicazione mirate e di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate, con l’obbiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate».
È intenzione di Fondazione Onda realizzare un sito dedicato al Bollino Azzurro, contenente delle schede per ogni ospedale premiato per facilitare l’utenza nella scelta del centro più indicato alla propria problematica di salute, e per il medico rappresentare un riferimento per l’invio del proprio paziente a centri di eccellenza sul territorio.
Non abbassare lo sguardo
Il tumore della prostata è al centro dell’attenzione del network Bollino Azzurro, prima causa di morte oncologico nell’uomo con un’incidenza in crescita; pertanto, bisognosa di adozione e attuazione di strategie che ne limitino al massimo il rischio d’insorgenza.
«Molto si può fare in ambito di patologie uro-andrologiche con attività di screening di controllo», afferma Guido Bertolaso, assessore al Welfare di Regione Lombardia, «che vanno attenzionati in particolar modo alla prevenzione primaria e secondaria, strumenti per garantire la sostenibilità anche al SSN.
Al momento gli screening per il tumore della protata non sono inclusi nei LEA; tuttavia, Regione Lombardia propone già da qualche anno una campagna di prevenzione aperta alla popolazione maschile tra 50 e 69 anni che può effettuare inizialmente visita e un prelievo per la valutazione del PSA e in caso di criticità sostenere indagini successive di approfondimento».
Sono in corso trattative con il Governo per la gestione e distribuzione di fondi alle regioni affinché ciascuna in maniera autonoma li possa gestire a secondo delle criticità, necessità, problematiche territoriali. Le interlocuzioni riguardano anche l’inclusione nei LEA, oltre agli screening anche delle protesi peniene e degli sfinteri urinari, convenzionati attualmente solo dopo la chirurgia radicale pelvica per tumore prostatico.
Pertanto, solo pochi ospedali italiani a livello nazionale sono in grado di garantire questa tipologia di cure ai pazienti e i DRG sufficienti attualmente a coprire solo 1/3 dei costi di queste protesi.
Le opportunità
Sono molteplici e hanno abbracciato tutti gli ambiti del trattamento del tumore alla prostata: dalla terapia radiante, a quella medica e chirurgica, all’attenzione prestata alle possibili conseguenze funzionali nel postoperatorio. La radioterapia offre trattamenti sempre più raffinati e personalizzati, con ottimi livelli di cura nei circa 200 centri specializzati, con equità di cura, su tutti il territorio nazionale evitando la migrazione sanitaria.
Un impulso importante è stato favorito dai fondi del PNRR che hanno permesso il rinnovamento degli strumenti e parchi macchine. Oggi si hanno tecniche come la radioterapia a intensità modulata (IMRT o trattamento radioterapico con intensità modulata) e la IGRT o radioterapia guidata dalle immagini che permettono erogazioni di radiazioni ad alta precisione, personalizzata e modulata anche giornalmente a seconda delle necessità del paziente e dei vari contesti clonici.
Per esempio, oggi la radioterapia è spesso introdotta nei programmi terapeutici in fase sempre più precoce e può essere considerata nella gestione della malattia localizzata. Studi scientifici dimostrano risultati sovrapponibili di questo approccio rispetto alla chirurgia in ambito oncologico.
Nella malattia avanzata può essere integrata in programmi multimodali che hanno cambiato la prognosi di malattia, anche grazie all’integrazione con altre terapie, a fianco della chirurgia, sempre più mininvasiva, e/o della terapia medica.
Quest’ultima aperta al dialogo e ad approcci integrati sia in ottica di sopravvivenza che di mantenimento della qualità della vita del paziente, e al confronto con altri expertise, con l’endocrinologo in caso di trattamenti ormonali, per esempio, il reumatologo o altri professionisti.
Non ultimo in presenza di implicazioni funzionali postoperatorie l’attenzione è rivolta, oltre che agli aspetti clinici anche a quelli psicosociali per paziente e famigliari.
Specie in questo contesti gli obiettivi sono il rafforzamento delle necessità e istanze dei pazienti presso le istituzioni, la restituzione al territorio di informazioni aggiornate sui possibili percorsi di cura, la promozione di formazione mirata tra gli esperti.
I patrocini
AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), AIRO (Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia Clinica), AURO (Associazione Urologi Italiani), Cipomo (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri), Europa Uomo Italia, Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), ROPI (Rete Oncologia Pazienti Italia), SIA (Società Italiana di Andrologia), SIMG (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie), SIU (Società Italiana di Urologia), SIUD (Società Italiana di Urodinamica), SIUrO (Società Italiana di Uro-Oncologia), sono le società scientifiche e associazioni che hanno patrocinato il Bollino Azzurro, con il contributo incondizionato di Boston Scientifico.
«Dal 2021 il Bollino Azzurro, grazie alla lungimirante iniziativa della Fondazione Onda ETS», conclude Claudio Talmelli, presidente di Europa Uomo Italia, «è uno strumento importante di orientamento nella scelta della struttura di cura per gli uomini che affrontano un tumore della prostata e per i loro famigliari.
Oggi, a poco più di due anni dalla Raccomandazione europea sullo screening del tumore prostatico e alla vigilia dell’istituzione di un programma nazionale di screening di popolazione gratuito del primo cancro maschile, i tempi sono maturi perché sia lo stesso Ministero della Salute a fornire linee guida nazionali, vincolanti per i Sistemi sanitari regionali, sui centri multidisciplinari dedicati al tumore della prostata. È questo uno degli obiettivi prioritari della nostra azione di advocacy».