L’inquinamento atmosferico favorisce la patologia coronarica ostruttiva

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l’inquinamento dell’aria come «la presenza, dentro e fuori casa, di qualsiasi sostanza chimica, fisica o biologica che modifica le naturali caratteristiche dell’atmosfera».

I principali inquinanti sono: il particolato atmosferico, il monossido di carbonio, l’ozono, il diossido di azoto e anidride solforosa.

L’inquinamento atmosferico è riconosciuta come causa di malattie e anche di morte, soprattutto a carico dell’apparato cardio-respiratorio.

Un recente studio, condotto da enti tedeschi e statunitensi, valuta l’impatto dell’inquinamento sulle patologie coronariche e sui principali eventi avversi cardiovascolari. Lo studio utilizza i dati di uno studio precedente, il PROMISE Trial, durante il quale si erano valutati pazienti con ipotetica patologia coronarica con diversi tipi di strumenti, invasivi e non invasivi.

Gli autori hanno usato il braccio di pazienti valutati con TC, per un totale di oltre 4 mila soggetti. Per analizzare la possibile relazione con l’inquinamento atmosferico, hanno utilizzato i codici postali dei luoghi di domicilio dei pazienti, risalendo così ai livelli di inquinamento cui sono stati sottoposti.

L’interesse è stato dato in particolare a PM 2,5, PM 10, NO2 e ozono.

A impattare è soprattutto il PM 2,5

L’analisi statistica ha portato a risultati interessanti.

Come prima cosa, la dimensione del particolato atmosferico è molto importante per determinare o meno patologia cardiovascolare: il PM 10, per esempio, non è stato associato a problemi di questo genere, mentre gli autori hanno individuato una associazione indipendente tra PM 2,5 e patologia coronarica ostruttiva.

La minor dimensione delle particelle le rende più facilmente assorbibili dagli epiteli umani, il che a sua volto dà loro modo di interagire con il nostro sistema corpo.

Anche il biossido di azoto si associa a eventi coronarici ostruttivi. Gli autori hanno anche osservato che il rischio di incorrere in eventi cardiovascolari acuti cresce con i livelli di PM 2,5, PM 10 e ozono, in modo indipendente.

La patologia coronarica ostruttiva è un possibile link tra in inquinamento atmosferico ed eventi cardiovascolari avversi, anche se peserebbe solo per il 9%. Ulteriori studi potranno capire quali sono gli altri effetti che mediano l’impatto dell’inquinamento atmosferico sui MACE, che sono tra le principali cause di morte nel mondo, impattando anche sulla sostenibilità dei sistemi socio-sanitari.

Studio: Langenbach MC, Mayrhofer T, Langenbach IL, Lu MT, Karady J, Maintz D, Abohashem S, Tawakol A, Pagidipati NJ, Shah SH, Ferencik M, Motsinger-Reif A, Douglas PS, Foldyna B. Air pollution, coronary artery disease, and cardiovascular events: Insights from the PROMISE trial. J Cardiovasc Comput Tomogr. 2025 Mar 18:S1934-5925(25)00048-6. doi: 10.1016/j.jcct.2025.03.001. Epub ahead of print. PMID: 40107947.

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