Agenas, dati su mobilità sanitaria interregionale

(Immagine: Canva)

Agenas ha presentato per il terzo anno consecutivo l’analisi dei dati di mobilità sanitaria interregionale, fornendo un’istantanea della situazione attuale. Il report è stato elaborato in collaborazione con il Ministero della Salute, che è anche mandante dello stesso.

Il primo risultato dell’analisi mostra una ripresa della mobilità sanitaria, sostanzialmente azzerata durante la pandemia, in particolare in riferimento a patologie complesse: ciò che cercano gli italiani che si recano in una Regione differente da quella di residenza per ragioni di salute è quindi la maggiore specializzazione e sicurezza delle cure.

Questa valutazione è sostenuta dai numeri. Rispetto al 2019, infatti, nel 2023 il numero di ricoveri in mobilità è calato di quasi 40 mila unità, eppure la spesa complessiva legata a questi spostamenti è aumentata, seppur leggermente.
Si registra, infatti, un aumento del 12% della mobilità legata a DGR ad alto costo e a prestazioni ad alta complessità, mentre contemporaneamente cala del 12% la mobilità dovuta a prestazioni a bassa e media complessità.

Le Regioni più attrattive

Come anche in altre analisi, risulta evidente che il flusso migratorio per ricovero ospedaliero è principalmente rivolto da Sud a Nord. Le Regioni più attrattive sono Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Toscana, le prime tre soprattutto per patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo, DRG MDC 08.

Questo DRG pesa per il 52% sulla mobilità sanitaria dell’Emilia Romagna, per il 31% su quella lombarda e per il 34% su quella veneta. Nel complesso comunque si osserva anche un buon flusso di mobilità di prossimità, ovvero tra Regioni di confine del Centro-Nord.

Che dire invece del Sud? La mobilità verso le Regioni del Sud rappresenta solo il 27,22% del totale: percentuale che non sorprende, se si considera che Calabria, Basilicata, Campagna, Puglia e Sicilia sono risultate essere tutte a bassa attrazione e alto tasso di fuga. Tra queste, la Calabria è decisamente quella con il peggior rapporto fuga/attrazione.

Secondo l’analisi, invece, Molise, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e la Provincia Autonoma di Bolzano. sono Regioni a saldo minimo, per le quali l’attrazione e la fuga sono bilanciate. Da sottolineare, tuttavia, che il Molise ha visto un netto peggioramento del proprio indice di fuga, aumentato nel 2023 di oltre il 35%. Quali sono le strutture sanitarie che maggiormente accolgono il flusso dei migranti sanitari?

Istituti privati avvantaggiati

Il report di Agenas mette in evidenza un altro aspetto importante: le aziende ospedaliere che attraggono maggiormente i pazienti in mobilità sanitaria sono quelle private, perché concentrano nelle proprie mani il 75% delle prestazioni con DRG ad alta complessità che, abbiamo visto, sono quelle che determinano la maggior parte degli spostamenti. Facciamo qualche nome, tenendo conto dei alcune delle Regioni a maggiore attrattiva.

In Lombardia gli ospedali che accolgono più pazienti da altre regioni sono l’Irccs San Raffaele e l’Humanitas Research Hospital, entrambi privati. In Emilia Romagna troviamo il San Pier Damiano Hospital, privato, seguito da due Irccs pubblici, l’AOU e l’Irccs Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. In ogni caso è interessante osservare che la mobilità sarebbe evitabile nel 60%-68% dei casi.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here