Aziende ospedaliere e performance manageriali: dati AGENAS

Agenas ha presentato i dati aggiornati al 2023 del modello di valutazione multidimensionale della performance manageriale riguardo le aziende sanitarie pubbliche, ospedaliere e territoriali.
Soffermiamoci sulle aziende sanitarie pubbliche e sui policlinici universitari presi in considerazione, in tutto cinquantuno.
I parametri utilizzati in questo caso sono ventisette, divisi in quattro diverse aree, ovvero accessibilità, processi organizzativi, sostenibilità economico-patrimoniale e investimenti.

Le strutture valutate sono state divise in quattro cluster: azienda ospedaliera con o senza supporto universitario e azienda con più o meno di settecento posti letto. Infine, la valutazione offre tre diversi livelli di performance: alto, medio e basso.
Si vede così che, su cinquantuno aziende partecipanti, solo tredici hanno un alto livello di performance, delle quali sette sono azienda ospedaliero-universitaria con più di settecento posti letto.

Il documento di Agenas riporta anche i nomi delle cinque aziende che mostrano i migliori esiti per quanto riguarda la gestione manageriale: AO Santa Croce e Carle di Cuneo, AOU Padova, AOU Policlinico Tor Vergata di Romam AOU Sant’Andrea di Roma, AOU Policlinico San Matteo di Pavia. Hanno raggiunto un livello intermedio venticinque aziende, mentre tredici strutture mostrano livelli bassi.

Se si osserva la distribuzione sul territorio nazionale, si nota che tutte le strutture con alte performance si trovano al Centro-Nord, mentre quelle con basse performance al Sud e nelle Isole. Le aziende a performance intermedie sono invece equamente distribuite lungo lo stivale. Scendiamo un po’ nel dettaglio delle quattro aree.

Le performance area per area

La forte disomogeneità territoriale di cui sempre si parla in ambito sanitario viene confermata anche da questo documento di Agenas. Sintetizzando, potremmo dire che il Nord e il Centro del Paese superano il Meridione per quanto riguarda l’accessibilità, i processi organizzativi e la sostenibilità economico-patrimoniale, mentre se si parla di investimenti, la situazione si inverte.

Osserviamo le quattro aree separatamente, tenendo conto del fatto che, in questo caso, i livelli di performance considerati sono cinque: molto basso, basso, medio, alto e molto alto. L’accessibilità è stata valutata tenendo conto di alcuni indicatori, a partire dai tempo di attesa per alcuni interventi chirurgici, per arrivare a tempo di permanenza e abbandoni nei Pronto Soccorso.

Nessuna azienda raggiunge performance molto alte e solo cinque, peraltro tutte concentrate tra Piemonte, Lombardia, Veneto e Toscana, vengono classificate con performance alta.
La maggior parte delle strutture prese in considerazione raggiunge livelli bassi (ventisette), mentre diciotto hanno accessibilità media. Solo un’azienda viene classificata come molto bassa.

Passiamo ora all’area dei processi organizzativi, che vede una maggioranza di livelli medi (trentaquattro), seguiti da livelli alti (dodici) e livelli bassi (cinque). In questo caso gli indici scelti parlano di appropriatezza, efficienza e attrattività.

La sostenibilità economico-patrimoniale, ancora una volta, è mediamente migliore al Centro-Nord rispetto che al Sud, sebbene si evidenzi un lieve calo rispetto al 2022. Le aziende con alte performance sono nove, una anche in Sicilia, mentre quelle con performance medie sono trentaquattro e quelle con performance basse sono otto.

Come accennato, se si valutano le performance in termini di investimenti, le strutture del Sud Italia risultano migliori di quelle del Centro-Nord: su diciotto aziende ad alta performance, dodici si trovano proprio al Meridione.
Venticinque aziende raggiungono performance medie, mentre solo sette hanno performance basse. In questo caso l’azienda ospedaliera più virtuosa, con valutazione molto alta, è in Lazio.

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