Gestione della non autosufficienza, fragilità, innovazione tecnologica, nuova edilizia sanitaria, ospedali verdi, efficienza energetica, soluzioni del mercato. Sono questi alcuni dei temi e del nuovo modello di sanità e dell’assistenza territoriale affrontati a Exposanità, Mostra internazionale a servizio della sanità e dell’assistenza, organizzata da BOS, giunta alla 40esima edizione in programma a BolognaFiere dal 13 al 15 maggio 2022 ai padiglioni 16, 21, 22, 25, 31 e 32. Oltre 157 convegni, 4 iniziative speciali e 450 aziende daranno vita a un confronto indirizzato a tutte le figure professionali che a vario titolo operano in sanità.
Il claim
“Rivolti al Futuro – la Sinergia al Centro”: è l’innovazione lo snodo su cui investire in soluzioni, processi di digitalizzazione, infrastrutture, risorse umane e tecnologie per disegnare e rispondere ai nuovi bisogni socio-assistenziali nel post-pandemia. Il futuro dell’assistenza richiede che l’intero comparto, in una stagione di riforme dei servizi sanitari, faccia sistema attraverso il potenziamento delle reti sociosanitarie e il ripensamento complessivo della sanità.
Cambiamento che può trovare attuazione nelle opportunità di investimenti e riforme offerte dal PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza): 20 miliardi sulla Missione 6 e linee di indirizzo per la creazione di nuovi modelli di cura del prossimo futuro, in una logica di continuità di cura, di maggiore integrazione ospedale-territorio, sempre più prossima al paziente tramite la telemedicina, l’assistenza domiciliare, ospedali di comunità, abilitati da (investimenti in) tecnologie e digitale.
Investimenti in infrastrutture e tecnologia che deve essere affiancato da cambiamenti culturali dal basso, formazione, professionalità, modelli organizzativi di governance e processo.
La tecnologia al centro. Intelligenza artificiale che consente di muovere la sedia a rotelle con la forza dei neuroni, tecnologie per gestione del paziente da remoto, efficientamento delle best pratice già disponibili: l’ammodernamento tecnologico deve abbracciare tutti i settori: strumenti, modalità di assistenza, luoghi di cura.
A partire dalle RSA, struttura per l’accoglienza della fragilità che può diventare punto di forza e espressione del nuovo modello assistenziale e organizzativo: la “casa dell’anziano” attorno cui costruire una comunità di solidarietà negli anni d’argento.
«La RSA si evolve – spiega Sebastiano Capurso, Presidente di Anaste (Associazione Nazionale Strutture Territoriali e per la Terza Età) – e diventa centro multi servizi per i cittadini: volàno per la distribuzione capillare dei servizi, attraverso l’assistenza domiciliare ed impulso per l’evoluzione tecnologica, con la telemedicina».
La digitalizzazione è lo strumento per ridurre il divario tra risorse disponibili e bisogni del cittadino ma anche per la gestione dei Big data e la formulazione di una migliore assistenza clinica e terapeutica al paziente. Ammodernamento e efficientamento tecnologico che non può prescindere dalla riqualificazione delle strutture ospedaliere e sanitarie, anche dal punto di vita energetico ricorrendo a fonti alternative, di impronta ecologica, e a uno sviluppo sostenibile, con la progettazione di ospedali verdi, la riqualificazione delle strutture ospedaliere e sanitarie.
I dispositivi medici
Sono un comparto importante in Italia: 4.546 aziende, con oltre 112.000 dipendenti per un valore di 16,2 miliardi di euro, tra export e mercato interno.
«Gli investimenti destinati alla Sanità dal NextGenerationEu – dichiara Alessandro Berti, Presidente Ausili di Confindustria dispositivi medici – rappresentano un’opportunità unica per rilanciare il Servizio Sanitario Nazionale, costruendo un sistema che metta il paziente al centro e che abbandoni il regime dei tagli. Occorre creare infrastrutture e un sistema di gestione della Sanità che consenta di utilizzare al meglio gli strumenti che l’innovazione tecnologica mette a disposizione per massimizzare gli investimenti».
Negli ultimi due anni si è assistito, invece, a un aumento del 4,9% delle importazioni e a un generale abbassamento dell’export del 5,3% fermandosi a quota 5,4 miliardi: la corsa all’acquisto dall’estero di prodotti per affrontare la pandemia, il rallentamento delle attività ambulatoriali e l’aumento dei costi delle materie prime hanno penalizzato il settore presente nel nostro Paese.
«Occorre affrontare – continua Berti – in maniera rapida alcune sfide al cambiamento in cui le aziende sono al centro: tra queste il nuovo regolamento europeo dei dispositivi medici che rivoluziona il mondo della certificazione dei prodotti, tuttavia con un andamento a due velocità. Da un lato le imprese, gli organismi certificati e le strutture ministeriali che hanno coscienza delle complicazioni dell’MDR (Regolamento Europeo sui Dispositivi Medici), dall’altra la sanità territoriale e periferica che non ne ha ancora piena consapevolezza. Nel documento di governance e dispositivi medici, nella legge delega dell’aprile 2021, per esempio si fa cenno a un “investimento” forzoso dello 0.75% sui fatturati per il finanziamento del comparto cui si sommano le criticità del Pay back. Le tecnologie ci sono, occorre che il SSN faccia la sua parte».
Da non sottovalutare inoltre, la sostenibilità del sistema che si trova ad affrontare la crisi della materie prime, soggette a un rincaro dei prodotti del 29% sui dispositivi generali fino al 39%, specifici per ausili, e dove i prodotti per l’80% vengono veduti su gare nazionali spesso pluriennali.
«È necessario un intervento legislativo – conclude Berti – sulla revisione dei costi delle gare di appalto di attenzione ai LEA, cui anche assistenza protesica e ausili fanno riferimento, pubblicati nel 2017 ma che, ancora, nel 2022 non sono operativi nonostante 3,5 milioni di persone con disabilità che potrebbero beneficiarne».
A Exposanità. Molti gli eventi interessanti, tra questi si segnalano il Salone “Sanità Digitale” che approfondirà i temi dei Big Data, della Telemedicina, del rafforzamento della rete ospedale-territorio e delle Tecnologie digitali a sostegno della fragilità; il Salone “Hospital” incentrato sull’edilizia ospedaliera sostenibile e numerosi incontri sul tema dell’innovazione e dell’applicazione delle nuove tecnologie.
Ancora il Salone “Horus” un’intera area espositiva dedicata ai prodotti, servizi, iniziative speciali per la disabilità, l’ortopedia e la riabilitazione dove saranno ospitati anche lo “Spazio Cohousing e l’Area Sport”, dove gli ambienti abitativi privati beneficiano di spazi aggiuntivi collettivi per attività comuni e iniziative sviluppate con il Comitato Italiano Paralimpico – Comitato Regionale Emilia Romagna.
Francesca Morelli